13 – COME RAGGIUNGERE LE PISCINE PUNTA PINEDA?

Questo weekend come trekking abbiamo scelto il sentiero che porta a Punta Pineda.

Vista la splendida giornata ci siamo date appuntamento alle 10:15 a Migliarina davanti al Panificio l’Arte Bianca dove abbiamo preso un pò di focaccia per prevenire eventuali cali di zuccheri!

Quindi, con lo zaino carico d’acqua, focaccia, costume e asciugamano, abbiamo preso la macchina e abbiamo imboccato la litoranea.

A questo punto superata la galleria vi basterà procedere per circa un 1 km. in direzione Riomaggiore.

Non vi resterà che superare il Punto di Informazioni subito dopo la galleria, il Ristorante “I Gemelli” per poi incontrare sulla vostra sinistra il Bar il Giardino da Nico.

Poco più avanti sulla sinistra troverete uno spiazzo dove poter parcheggiare. Non lasciatevi ingannare dal grosso spiazzo sulla destra perché i parcheggi sono riservati si soli clienti del B&B.

Dal bar dovrete scendere le scalette immediatamente adiacenti il bar sulla sinistra. Il locale è facilmente riconoscibile per la sua struttura verde e la sua meravigliosa terrazza.

L'inizio del sentiero è proprio tra la panchina ed il bar
L’inizio del sentiero è proprio tra la panchina ed il bar

E’ proprio qui che parte il sentiero che porta alle piscine naturali di Punta Pineda conosciute anche come “bozi” in dialetto spezzino.

Da qui in poi il percorso è tutto in discesa non ci sono deviazioni, quindi non c’è pericolo di sbagliarsi. L’unica attenzione che bisogna avere è quella di imboccare l’entrata giusta.

Dopo un primo tratto di circa 200 mt. dove costeggerete la monorotaia, vi troverete ben presto in località Piana di Campi dove sarete circondati dagli ulivi e da un piccolo nucleo di case.

Si trovano un paio di cartelli che indicano la giusta via attaccati ai tronchi di alcuni ulivi

Non voglio indurvi a pensare che sia necessario un corso di arrampicata, ma si tratta di un percorso per escursionisti esperti in quanto è caratterizzato da diversi strapiombi affacciati sul mare.

Questi regalano emozioni per la loro natura selvaggia ma bisogna prestare attenzione e avere un minimo di esperienza.

Ho visto avventurarsi due famiglie con bambini piccoli e un cane e ancora ora mi domando come abbiano fatto ad arrivare fino in fondo.

Io personalmente lo sconsiglio a persone poco allenate, che soffrono di vertigini e ai bambini.

Il sentiero è molto suggestivo. Vi troverete sempre il mare di fronte a voi, i punti panoramici in questo sentiero non mancano.

Ci sono tratti dove vi consiglio di guardare unicamente dove mettete i piedi, per ammirare il panorama e scattare qualche foto aspettate di raggiungere posizioni più comode.

A metà percorso comincerete ad intravedere sulla vostra destra un piccola spiaggetta, che man a mano che scenderete vi sembrerà sempre più vicina.

Non preoccupatevi non avete imboccato il sentiero sbagliato, siete sulla giusta strada e ve ne accorgerete qualche metro dopo quando intravedrete il piccolo faro giallo!!!

Continuate a scendere giù, giù sempre più giù. Verso il blu, un passo dopo l’altro.

Finalmente dopo circa una mezz’oretta di cammino tra gli angoli di mare segreto più suggestivi ed esclusivi della provincia spezzina raggiungerete la piscina più scenografica della Liguria.

A colpirvi oltre ai bozi sarà sicuramente il faro giallo che colora la scogliera.

faro giallo di punta pineda

Qui vi attenderà una scogliera davvero suggestiva, caratterizzata da forme bizzarre e piccole piscine d’acqua salata.

Si tratta di formazioni naturali, che somigliano a grosse vasche. I “bozi” si sono formati dalla frantumazione della pietra arenaria che caratterizza tutta la zona circostante.

La particolarità di questi vasconi è che l’acqua non è stagnante ma è continuamente rinnovata dall’andirivieni delle onde, e la cosa bella è che l’acqua è sempre tiepida e molto salata.

E’ un luogo che fino a qualche giorno fa avevo sempre visto in fotografia, ma credo che queste non rendano abbastanza.

Per riempirsi il cuore bisogna andare con le proprie gambe e vedere con i propri occhi. E’ davvero suggestivo.

Le nostre amate focacce
Le nostre amate focacce

Siamo arrivate per l’ora di pranzo e dopo esserci rifocillate con la nostra amata focaccia ci siamo godute un pò sole.

La via del ritorno è la stessa utilizzata per l’andata, ma bisogna mettere in conto la faticosa risalita tra i gradini e alcuni tratti in terra battuta.

Di tanto in tanto fermatevi per riprendere fiato e approfittatene per ammirare l’immensa bellezza della costa che spazia dall’Isola del Tino, della Palmaria fino a Monterosso.

Margherita e Martina

Questo articolo lo dedico a Martina che si divide tra Spezia, dove è nata e ha lasciato il suo cuore e Milano, dove vive e corre tra un appuntamento e l’altro dal Lunedì al Venerdì!

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