DA MONTEROSSO A LEVANTO CON UNA BREVE SOSTA A PODERE CASE LOVARA

Il sentiero che da Monterosso porta a Levanto non richiede particolari abilità, ma è utile avere calzature adatte, tanta acqua e prestare attenzione in alcuni tratti dove il terreno è un pò sdrucciole.

Il mio consiglio è quello di raggiungere Monterosso in treno, in alta stagione ci sono treni che partono da La Spezia Centrale circa ogni 10/15 minuti e in una ventina di minuti vi portano nell’ultima delle Cinque Terre.

Usciti dalla stazione di Monterosso vi troverete sul lungomare.

Il sentiero dura circa due ore e mezza (a buon passo) ed ha un dislivello di 300 metri.

Dalla stazione bisogna dirigersi a destra in direzione del Gigante di Monterosso (imponente statua, simbolo del paese che protegge Monterosso dal 1910).

Qui, non faticherete a riconoscere La Casa del Gigante, Villa esclusiva sulla scogliera, proprio vicino alla Statua del Gigante.. Sicuramente non passerà inosservata ai vostri occhi.

E’ in prossimità di questa Villa che cominciano i primi cartelli con le indicazioni per Punta Mesco, Levanto e Bonassola.

Dunque si sale passando sotto gli archi seguendo la scalinata della Villa (sulla scalinata è possibile sbirciare all’interno delle mura che circondano La Casa del Gigante).

Al termine di questa scalinata vi ritroverete su strada asfaltata, ma ben presto il percorso si trasforma in un vero e proprio sentiero.

strada asfaltata ad inizio sentiero

Il numero del sentiero è SVA (Sentiero Verde Azzurro) del CAI e dalle foto che seguiranno capirete il perché.

Questo sentiero in passato era utilizzato dagli abitanti delle Cinque Terre per spostarsi tra un paese e l’altro.

Indicazioni CAI

Si tratta di un percorso sempre ben segnalato, i pochi bivi presenti sono indicati da più cartelli, solo in un paio di punti si “perdono” le indicazioni anche se è facile capire dove dirigersi.

Il primo punto è all’inizio lungo la salita asfaltata, ad un certo punto sulla vostra sinistra troverete qualche scalino, è qui che ha ufficialmente inizio l’SVA.

Pian piano il sentiero comincia a salire e si aprono scorci indimenticabili sul paese di Monterosso.

Scorcio su Monterosso

In questo primo tratto di salita che alterna sterrato a scalini di diverso livello costituiti da sassi e rocce, approfittiamo di qualche punto d’ombra per voltare le spalle e godere della meravigliosa vista sul paese e per idratarci con un pò d’acqua fresca.

In circa 40/45 min. di salita ci siamo ritrovate all’ Eremo di San’Antonio, a darvi il benvenuto un piccolo ponticello (il cui scopo devo ancora capirlo!).

Questo rappresenta il punto di snodo di alcuni sentieri, è infatti possibile proseguire sul sentiero 591 verso Colla dei Bagari – Colla di Gritta e Foce del Termine oppure sull’ SVA in direzione di Levanto – Bonassola – Framura.

Noi scegliamo di scendere verso Levanto, con la promessa di ritornare qui e percorrere il 591.

Inizia così una leggera discesa, che alterna tratti rocciosi a tratti sterrati in cui è facile scivolare, abbiamo incontrato lungo tutto il percorso un paio di persone in infradito e con borse a mano.

Il mio consiglio, come ho scritto all’inizio è quello di utilizzare scarpe adatte e utilizzare zainetti in modo da avere le mani sempre libere. Alle volte appoggiarsi ad alberi o rocce facilita il percorso.

Dopo più o meno 15 min. ci siamo imbattute nel cartello che indicava che stavamo entrando a Podere Case Lovara, bene del FAI.

Affacciato sul Mar Ligure e raggiungibile solo a piedi con un magnifico sentiero panoramico, Podere Case Lovara donata al FAI nel 2009 dall’ Immobiliare Fiascherino, consiste in 45 ettari di terrazzamenti che comprendono tre edifici, uliveti, vigne e campi coltivati.

Abbiamo avuto la fortuna di trovarla aperta, in occasione di una giornata del FAI, e allo stesso tempo abbiamo avuto la fortuna di trovare una persona incaricata che ci ha dato la possibilità di poterla visitare.

Nasce come progetto per reagire all’abbandono di questo territorio con l’obiettivo di riportarvi l’uomo e le sue attività.

In passato Case Lovara ospitava ben 16 famiglie dedite all’agricoltura sui terrazzamenti litoranei e alla pastorizia lungo i sentieri della transumanza.

Oggi i 45 ettari comprendono tre fabbricati rurali completamente ristrutturati, dove (piccolo spoilerino) tra poco sarà possibile dormire.

Trovate sotto l’edificio in prossimità dei campi coltivati una serie di tavoli da pic-nic posizionati sotto un pergolato di viti.

Tavoli da Pic-Nic sotto pergolato

Me ne sono innamorata e per questo mi sono seduta qualche minuto ad ammirare l’azzurro e il verde che mi circondavano.

Dopo una piccola sosta qui, decisamente rigenerante, siamo tornate sui nostri passi.

In questa seconda parte di sentiero diventa piano piano più dolce e la vegetazione più rada.

Sentiero Verde Azzurro

Di tanto in tanto la vista si apre sul mare, un mare così blu, limpido e profondo che viene quasi voglia di saltare giù!

Il contesto poco dopo cambia totalmente e ci si ritrova in un piccolo bosco che, con la sua ombra, rende la camminata più piacevole.

mulattiera

Imbocchiamo una vecchia mulattiera che comincia a scendere dolcemente (che ci illude di essere praticamente arrivate) e sbuca in prossimità di qualche casupola, termina poi nei pressi dell’ Hotel La Giada del Mesco.

E’ così che ci ritroviamo su una strada asfaltata dove iniziamo a scendere. Fate attenzione perché è qui che si trova il secondo punto dove le indicazioni scompaiono.

strada asfaltata Levanto

In realtà a differenza del primo tratto, dove le indicazioni e i segnavia non erano presenti, qui ci sono.. e rimangono nascosti dietro alcune canne a circa 500/600 mt. dalla fine del sentiero.

E' in quel palo che rimangono nascoste le indicazioni
E’ in quel palo che rimangono nascoste le indicazioni!

Scendiamo dunque gli scalini che si trovano sulla sinistra, siamo a 15 min. dal mare, sul sentiero n° 1 che porta a Levanto.

Immerso tra ulivi, piante da frutta e vegetazione tipicamente mediterranea rimaniamo colpite da MareMesco, un Bed&Breakfast dallo stile davvero curioso e particolare.

E’ pochi metri dopo che si comincia a scendere seguendo la costa del castello fino a Levanto.

LEGGI ANCHE L’ARTICOLO: Sentiero Levanto – Monterosso scritto dalla mia amica Giulia!

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